La costruzione del Ninfeo Bramante
Come attestano numerose discordanze architettoniche rilevate dai diversi studiosi, il Ninfeo Bramante non fu costruito in un’unica fase ma bensì in tre momenti distinti.
Da fonti letterarie possiamo distinguere tre fasi.
Fase precedente alla principale:
Resti di una muratura nel corridoio sud dal punto di vista geometrico non sono in rapporto con nessun altro corpo architettonico del complesso.
Inoltre un preciso dettaglio strutturale, un architrave di travertino, dimostra che deve trattarsi dei resti di un corpo architettonico che non risale alla fase principale, bramantesca.
Anche nell’ ottagono l’ uso dei materiali del piano di calpestio non risale alla stessa epoca: materiale lapideo di piccolo taglio posto su un letto di malta completamente disgregata di colore grigio scuro, si distingue dal conglomerato cementizio eseguito successivamente.
Fase principale del Bramante:
Sono stati integrati i ruderi di un edificio preesistente.
Elementi tipici di Bramante si presentano esclusivamente nella parte centrale del complesso, nella loggia con le sue esedre e nello spazio absidato.
Si trovano inoltre gli ordini di lunghezza maggiore, le serliane ornate di oculi e gli ornamenti costruttivi tipicamente bramanteschi.
Fase ultima:
Vengono annessi all’ edificio degli spazi, costruzione mai completata.
Ascanio Colonna compra parti del terreno limitrofo al Ninfeo, probabilmente i lavori furono eseguiti dall’ architetto Giovanni Mangone da Caravaggio.
Vengono identificate tracce di un camino nella parte sud, questo viene documetato anche da Frommel.
Intorno al 1559 la storia del Ninfeo finisce irrevocabilmente, i Colonna vendettero le terre a sei abitanti di Genazzano.
Dalle indagini risalenti al 2001 di Marina Doring si hanno importanti risultati che dimostrano come la tesi accettata fino a quel momento, che il Ninfeo fosse un complesso omogeneo edificato in un’ unica fase, devono essere rivisti. Vengono individuate così 3 fasi costruttive dell’edifcio.
Una pubblicazione del 24 luglio 2011 svolta dall’ Associazione culturale “Clavis Aurea”, di Pietro Scatizzi e Michela Lucci ribadisce come la fabbrica ebbe almeno due fasi e che le vicende politiche e familiari dei Colonna determinarono l’ abbandono del complesso.
“FONTI:
F. Mariano, C. Panepuccia, Genazzano storia e architettura, Edizione Kappa, Roma 1985.
M. Doring, Donato Bramante, Ricerche, Proposte, Riletture, Minerva Edizioni, Urbino 2021.
A. Bruschi, Bramante, Laterza, Roma – Bari 2003. “
NINFEO BRAMANTE
Area Archelogica di Genazzano
Via Pier Paolo Pasolini, 00030 Genazzano RM